Natura, paesaggio e percezione nella musica contemporanea: tre esempi e alcune osservazioni
Nuove Musiche Numero 8 - 2021, pagine: 57-80
DOI 10.12871/97888333988395 | @ Pisa University Press 2023
Pubblicato: 20 novembre 2023
Abstract
In che modo la musica d’arte degli ultimi decenni si è avvicinata alla natura e al mondo sonoro in cui siamo immersi? E come i compositori si sono appropriati di questi suoni? Che idea della natura emerge dalla loro attività compositiva? E che ruolo assume il soggetto? L’articolo affronta queste domande attraverso la considerazione delle posizioni e delle musiche di alcuni compositori dei nostri anni (Helmut Lachenmann, Bernard Fort, Fabien Lévy) mettendo in luce alcuni punti chiave e alcune coincidenze. Negli stessi anni in cui nasceva e si affermava l’attenzione per il paesaggio sonoro, Lachenmann sviluppava una riflessione (verbale e compositiva) sull’ascolto, portando a (ri)scoprire la forza dei suoni e mettendo la percezione al centro dell’attenzione. Questa rivoluzione ha portato a riconsiderare lo statuto stesso della composizione spostandosi dalla centralità dell’opera, come fatto in sé concluso e compiuto, verso la centralità di colui che percependo si mette in relazione col mondo (sonoro) in cui è immerso; la composizione (intesa come opera, prodotto) è diventata il luogo in cui ritroviamo una relazione sensoriale con il mondo esterno, non più l’espressione di un soggetto creatore.
Keywords
Percorso di valutazione
Peer reviewed. Certificazione della qualità