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Sottoposto a peer review

Campane, campanelle e campanacci. Il paesaggio sonoro campestre nel sistema semiotico della festa in Sardegna

Gian Nicola Spanu

Nuove Musiche Numero 8 - 2021, pagine: 81-92
DOI 10.12871/97888333988396 | @ Pisa University Press 2023
Pubblicato: 20 novembre 2023


Abstract

Il paesaggio sonoro della campagna sarda è caratterizzato dal tintinnio dei campanacci al collo di ovini e bovini, i sonazzos che valenti artigiani costruiscono con cura e intonano come strumenti musicali. Si tratta di veri e propri “strumenti di lavoro”, indispensabili nella gestione delle greggi. Il loro suono marca dunque, nella quotidianità delle aree rurali, il succedersi delle stagioni e delle ore del giorno. Tuttavia essi contribuiscono anche, come sottocodice, a definire il “sistema-semiotico” della festa: in vari carnevali isolani, campanelle, campanacci e bubboli esprimono, a livello simbolico, il dualismo homo civilis/homo selvaticus in una sorta di “rito” propiziatorio-esorcistico. Nel contributo si fa riferimento altresì ad alcune questioni di ecologia sonora e di salvaguardia/documentazione di un paesaggio sonoro che va scomparendo, evidenziando la necessità di approfondire l’indagine sulla doppia natura del campanaccio: umano per costruzione e funzionalità, animale per uso e per simbolismo.


Keywords

Campane · Campanacci · Paesaggio sonoro · Carnevale · Festa · Funzione magico-rituale dei suoni · Ecologia sonora · Documentazione

Percorso di valutazione

Peer reviewed. Certificazione della qualità


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